24 agosto, 2009

auguri

Auguri a questa foto
a questi occhi color sottobosco così malinconici,
a questo sguardo perso chissà in quali pensieri,
a questo sorriso così dolce da arrivare diritto al cuore,
a questa voce capace di calmare qualsiasi ansia.
Auguri inviati tramite questo mondo virtuale
giusto o sbagliato che sia,
nel quale volare
liberi di essere se stessi
senza alcuna catena.

17 aprile, 2009

compleanno

Persiane socchiuse,
la luce del giorno filtra ovattata,
fastidioso pensare di lasciare il tepore del letto
eppure.....
un sorriso illumina il mio viso.
Apro un occhio
la vedo,
inspiro
sento il suo profumo
e sono felice.
Ancora una volta la rosa è al suo posto vicino al mio letto.
Ancora una volta come tutti gli anni.
Ancora una volta nel giorno del mio compleanno.

27 febbraio, 2009

pensami

Pensami accanto a te
pensami sentendoti libera di essere te stessa
pensami senza nuvole
nè oscurità
pensami come vuoi...come puoi
e non aver paura.

(J)

piccola

La mia piccola ed immensa donna
con lo sguardo pieno di curiosità,
il sorriso sulle labbra,
le mani inquiete
ed osservandola
la vedo in tutta la sua immensità.

(J)

03 febbraio, 2009

passione.... informatica

vizio che eccita i miei sensi,
laudano di parigina memoria,
fiore del male, fiore del peccato

catena che lega, da baciare,
catena che unisce, da non sciogliere
perchè lasciartI', perchè scioglierti?

vizio che permetti di esprimere i miei pensieri,
oppio che acutizza le sensazioni,
odore di sesso, profumo d'amore

il tintinnio del desiderio....nelle catene,
il rumore dei baci, degli sguardi
di mani che frugano e carezzano

autore:Toto

09 gennaio, 2009

nonno Giovanni

Finite le feste
via le palline, via l'albero ed il presepe;
tutto di nuovo nelle loro confezioni.
la mia mano sposta alcune scatole dai ripiani del ripostiglio.
Una è aperta, in disordine.
La fronte si corruga
"ma cosa contiene?"
è una vecchia scatola di metallo,
la guardo là in fondo allo scaffale, allungo il braccio per toccarla, sposto ancora un po' il coperchio,
le dita sfiorano dei cartoncini duri, "saranno foto" penso, strizzando gli occhi per vedere meglio,
poi sfiorano qualcosa di duro, liscio.
Lo afferro con le dita,
lo estraggo
e la sorpresa si dipinge sul mio viso: è un portasigari di legno rettangolare con un soldato della prima guerra mondiale impiccato.
Il portasigari del bisnonno ricordo del campo di prigionia di Matausen durante la prima guerra mondiale.
Un sorriso sulle labbra mentre i pensieri ritornano vorticosamente ad un'estate di tanti anni fa fino a mettere a fuoco un volto: un vecchio signore un po’ Babbo Natale un po’ papa Buono, nonno Giovanni.
Una villetta anni '20, il sole che scalda piante di pomodoro rigogliose, ciuffetti verdi di carotine,aiuole di insalatina, piante di camomilla alternate a rose dal profumo che stordisce.
Una vecchia sedia di ferro ed il nonno attorniato da un paio di codini impertinenti, una zazzera maschietta e morbidi riccioli biondi..
Il nonno con il suo dolce sorriso, il suo gilè di fustagno sulla camicia a righe ed i pantaloni di velluto un po’ sformati, un cappello di paglia per proteggere la bianca carnagione dai raggi del sole.
Il nonno complice delle nostre marachelle, scudo di protezione dalle sgridate della nonna o della mamma.
Il nonno incapace di negarci un qualsiasi capriccio.
Noi, pulcini pigolanti, cuccioli saltellanti non mancavamo mai l’appuntamento fisso quotidiano con lui: andare a comperare le barrette di cioccolato Laika a metà mattina.
Di soppiatto, sfuggendo al rigido controllo della nonna, ci ritrovavamo attorno alla vecchia sedia di ferro.
In silenzio, tutti con l’indice sulla bocca , come ad indicare un momento di estrema importanza, in fila indiana, seguivamo il nonno sin nella panetteria di fronte a casa.
Profumo di farina, di focaccia, di pane appena sformato,
profumo dolce del pane all’uva e della torta di mele.
Chiacchiere delle commesse, saluti al nonno e per noi sorrisi.
Poi, la sig.ra Tiziana prendeva le barrette azzurre con la stella alpina del cioccolato al latte Laika: una barretta ed una michetta per ognuno di noi.
Con il sorriso stampato sul viso ed una gioia difficilmente contenibile raggiungevamo il nostro giardino e seduti ai piedi del nonno consumavamo il nostro tesoro segreto:pane e cioccolato.
Ricordo poco del bisnonno Giovanni, ma questo gioiello incastonato nella mia mente vale mille eredità.