Un trillo mi avvisa dell’arrivo di un sms.
Apro lentamente un occhio e controllo l’ora…sorrido. C’è solo una persona che manda sms alle 2 di notte: Franca.
Viso rotondo, caschetto biondo miele, due occhi azzurri,eloquio irrefrenabile……………………..
Ci siamo conosciute all’università: esame di biologia, un disastro psicologico per me dato che era stato spostato dalle 9.00 alle 17.00!!
Per controllare l’ansia una parlava, parlava, parlava……….l’altra, aveva gli occhi chiusi e la testa spaccata in due.
Un sorriso stirato ad occhi chiusi, di più l’emicrania non mi permetteva, a qualche sua battuta mi è stato d’aiuto per superare le ore d’attesa.
Ci siamo riviste l’anno successivo nella vecchia aula fine ottocento di Anatomia.
Vecchi sedili di legno, odore di polvere, banchi pieni di scritte incise nel legno, quante giovani vite hanno trascorso gli anni più spensierati fra quelle mura pompose e solenni?
Non ci siamo più lasciate.
Così diverse fisicamente e caratterialmente, così simili nel modo di intendere la vita e l’amicizia.
Giorni, mesi, anni a tenerci il posto a vicenda durante il susseguirsi incessante e ripetitivo delle lezioni: microbiologia, anatomia, fisiologia e poi patologia medica, chirurgica e poi farmacologia e poi le cliniche e poi i corsi facoltativi e poi i tirocini nei reparti.
Sempre insieme noi due ed Eleonora.
I momenti di studio nella biblioteca di matematica.
Si iniziava alle 9.00 avanti sino alla pausa pranzo, un panino preparato da papà al mattino e consumato sui gradini dell’istituto di anatomia per assimilare quel sole primaverile altrimenti vietato dallo studio incalzante e guardare i ragazzi di geologia uscire dalle lezioni. Poi, come bravi soldatini, di nuovo il naso sui libri, le interrogazioni a vicenda, sino all’inevitabile crisi del tardo pomeriggio.
Le chiamavamo “momenti di scemenza allo stato puro”.
Sembrava che il nostro giovane fisico si ribellasse totalmente e definitivamente allo studio: non era più possibile fare marcia indietro.
Bastava una sciocca battuta da parte di una di noi, od anche solo una frase sentita da altri studenti per far sgorgare dalle nostre labbra la prima risata che rimaneva per un attimo sospesa, trattenuta….uno scambio d’occhiate e….fuori di corsa, risalire le scale, correre all’aperto dove, piegate in due lasciar sgorgare, come un fiume in piena, l’esuberanza della nostra età troppo a lungo imbrigliata.
A volte discutevamo, a volte c’erano incomprensioni, ma sempre ci ritrovavamo più amiche di prima.
Talmente unite da decidere di trascorrere la vacanza dell’’87 insieme, nonostante tu pensassi che una signorina “bon ton” come me non fosse adatta: Mai basarsi sulle apparenze!
Fu una vacanza memorabile!
Zaino in spalla, pantaloncini, scarpe da ginnastica ai piedi, guida per la Grecia sottomano……….
Atene, l’Acropoli sarà anche fantastica, ma alle 17 di un qualsiasi giorno d’agosto è da rischio suicidio! Ma, queste sono cose che si possono fare solo a 20 anni, come prendere la Xamamina a Naxos e scoprire che la nave è in ritardo di 4 h od il viaggio a Larissa per visitare le Meteore, mani artigliate ai sedili dell’autobus…..
forse la nostra guida CTS avrebbe dovuto fare un piccolo accenno alla guida “frizzante” degli autisti di linea o cercare di rifiutare gentilmente, sorriso di circostanza stampato sul viso ma….piedino mosso alla retromarcia, l’offerta di pernottare in un albergo del Pireo il cui aspetto, dalle tende di velluto cremisi alle porte che si mal chiudevano, facevano più pensare ad un bordello.
Ogni volta che torno in Grecia non posso non pensare a quell’estate.
Estate che segnò anche la fine dell’università, il passaggio al reparto ed il nostro progressivo allontanamento.
A volte la vita è veramente meschina!
Ma è stato bello ritrovarsi dopo tanti anni, scoprirsi più vicine che mai nonostante la distanza, nonostante il lavoro, nonostante le nostre vite private.
Ci basta un sms in piena notte, una chiacchierata su messenger per sapere che ci siamo
E non servono le grandi frasi, i discorsi importanti……….
Ti sai che io ci sono, che ci sarò
Io so che tu ci sei, che ci sarai
Amica mia.
04 luglio, 2008
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